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Applicazione ed esecuzione della pena: giudice della cognizione e di sorveglianza


(P22054)

Gian Luigi Gatta, Marco Alma



Il corso, destinato sia a giudici di cognizione sia a giudici di sorveglianza, mira ad approfondire da diverse prospettive il problema della pena, tanto nel momento dell’irrogazione quanto in quello dell’esecuzione. La complessità del sistema sanzionatorio penale, sviluppatosi secondo linee non sempre coerenti, con affastellamento di istituti non sempre coordinati tra loro, suggerisce un momento di riflessione sul ruolo del giudice di fronte alle decisioni sulla pena: sul come e quanto punire il condannato e sulla tipologia della pena da irrogare e/o da eseguire. L’assenza di una fase del giudizio dedicata alla pena, analogamente a quanto avviene nel sentencing anglosassone, unitamente al rilievo centrale assunto alla magistratura di sorveglianza nella fase dell’esecuzione, comporta il rischio, paradossale, che il giudice della cognizione non si senta spesso anche giudice della pena, che irroga “confidando” nel successivo intervento della giurisdizione di sorveglianza che provvederà ad individualizzare il trattamento sanzionatorio. Il corso mira a valorizzare il ruolo della giurisdizione in rapporto al carattere dinamico della pena, comminata, inflitta e poi eseguita. Particolare attenzione sarà rivolta alla commisurazione della pena, anche in rapporto alla relativa motivazione, nonché a istituti centrali rispetto alla “decisone sulla pena” nella fase dell’applicazione, quali la sospensione condizionale e le sanzioni sostitutive, che promettono di cambiare volto ed essere rivitalizzate con la riforma Cartabia (l. n. 134/2021). Quanto poi alla sorveglianza, saranno affrontati problemi centrali, quali quelli relativi alla prassi delle misure alternative alla detenzione, al loro ruolo nel periodo della pandemia, ai rapporti con le nuove sanzioni sostitutive della legge Cartabia, che anticipa al momento della cognizione i contenuti di alcune misure alternative (semilibertà e detenzione domiciliare). La premessa del corso sarà rappresentata, in apertura, da uno sguardo sulla realtà della pena, offerto da una panoramica aggiornata sulle statistiche più rilevanti ad essa relative. Un approfondimento sarà dedicato al funzionamento degli U.E.P.E. (uffici di esecuzione penale esterna) e saranno previste testimonianze di educatori e dirigenti dell’amministrazione penitenziaria sulla realtà della pena detentiva e della rieducazione in carcere.


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Il giudizio di bilanciamento tra disvalore del fatto e diritto penale d’autore




Angelo Caputo ( consigliere della Corte di cassazione)

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Giurisprudenza citata


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