Tutela dei dati personali negli uffici giudiziari
Gianluca Grasso, Antonella Ciriello
Doris Lo Moro
Il tema del trattamento dei dati personali ha assunto negli ultimi anni una rilevanza esponenziale. Il “diritto alla protezione dei dati di carattere personale” è espressamente previsto dall’articolo 8 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, ma già prima si discuteva di diritto alla riservatezza, previsto dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (art. 8), che nel nostro ordinamento trovava riferimenti nella Carta costituzionale attraverso la combinazione delle disposizioni che garantiscono l’inviolabilità del domicilio (articolo 14), la libertà e la segretezza della corrispondenza (articolo 15) e, con formula generale, i diritti inviolabili della persona (articolo 2). Il concetto originario di riservatezza (privacy), con l'avvento delle nuove tecnologie e le potenzialità di elaborazione dei dati da esse derivanti, ha via via assunto connotazioni sempre più ampie, allo scopo di fronteggiare i rischi derivanti dal trattamento diffuso di informazioni che possono ledere la dignità della persona. In materia, il Regolamento (UE) 2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati (GDPR) e la Direttiva (UE) 2016/680, in materia di trattamento dei dati personali da parte delle autorità competenti ai fini di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati o esecuzione di sanzioni penali hanno condotto una ampia riscrittura del Codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo n. 196 del 30 giugno 2003, dando luogo a un insieme complesso di fonti. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), indicando tra gli obiettivi da raggiungere un'ampia digitalizzazione della giustizia e l'utilizzo diffuso delle banche dati di giurisprudenza di merito, rende necessaria un'accurata riflessione sul trattamento dei dati personali all'interno degli uffici giudiziari con particolare riguardo ai temi della anonimizzazione e pseudonimizzazione dei dati contenuti nei procedimenti e nelle decisioni dell'autorità giudiziaria.
Digitalizzazione della giustizia e l'utilizzo delle banche dati della giurisprudenza: pubblicità dei provvedimenti giurisdizionali e privacy
Margherita Cassano (Presidente aggiunto della Corte di cassazione)
